Pesca spinning fiume

Light game e carpe

IN FOTO: Arnalado Mangolini

Testo e Foto: Arnaldo Mangolini

Pesca e innovazione hanno sempre viaggiato di pari passo e negli ultimi anni alcuni rami dello spinning si sono evoluti notevolmente, portandoci attrezzature sempre più specifiche, particolari e tecniche.

Sia in mare che in acqua dolce queste evoluzioni ci hanno spalancato le porte a prede che con un approccio classico sarebbero state impossibili stiamo parlando del “LIGHT GAME”.

L’utilizzo attrezzature relativamente leggere, esche in gomma di pochi centimetri lenze quasi al limite per la taglia dei pesci insidiabili, vediamo insieme come e dove e di che attrezzature avremo bisogno per insidiare la regina dei ciprinidi la CARPA.

Contenuti

La giusta attrezzatura per il light game alle carpe

Come dico sempre, poche cose, ma ben selezionate

Iniziamo dal mulinello:

un modello compatto ma robusto dotato di una bobina sufficientemente capiente a garantirci almeno 150 mt  di filo e  con frizione micrometrica sarà un ottimo alleato;

taglie da preferire tra 2500 e 3000 per bilanciare al meglio la nostra canna e non stancarci durante l’azione di pesca.

In bobina possiamo scegliere tra trecciato o fluorocarbon , la treccia a parità di carico di rottura ci consentirà di caricarne una quantità maggiore nella nostra bobina rispetto al fluorocarbon,

entrambi sono lenze molto rigide caratteristica molto utile per avere sempre un buon contatto con i nostri artificiali di qui la scelta può essere abbastanza soggettiva in base ai propri gusti.

Personalmente preferisco sempre la treccia perché oltre ad avere più metri nel mulinello il diametro ridotto in fase di lancio mi consente maggiori distanze con esche ultra light, diametri compresi tra 0.12 e 0.16 mm meglio scegliere fili di buona qualità per evitare spiacevoli sorprese.

Per quanto riguarda il Finale, se usiamo fluorocarbon in bobina possiamo pescare a lenza diretta altrimenti un paio di metri di collegamento con il trecciato saranno d’obbligo diametri ottimali tra  0.18 e 0.28mm a seconda della taglia media dei pesci e del tipo di spot.

La canna

Possiamo usare due tipologie di canne:

  • Le solid tip
  • Le tubolar tip

La loro diversità risiede nel tipo di vettino e quindi nell’azione e sensibilità .

Le tubolar tip sono canne contraddistinte dal vettino in carbonio cavo tubolare proprio come dice il nome, sono canne  molto sensibili e adatte a un utilizzo medio leggero , ma con una buona riserva di potenza e possono avere azioni sia fast che extra fast.

Le solid tip invece sono il massimo se cerchiamo attrezzi ultra leggeri e iper sensibili, infatti, la loro peculiarità è di avere un cimino riportato che può essere o in vetroresina o carbonio pieno questo le conferisce una sensibilità imparagonabile a qualsiasi altra tipologia di canne.

Come azione sono leggermente meno potenti delle precedenti ma ci consentiranno di gestire esche siliconiche davvero piccole con jig head ultra light.

Sia le tubolar sia le solid tip per il light game sono costruite in due sezioni;

Personalmente non amo pescare a spinning con canne a due sezioni anche se sono comunque attrezzi molto validi,

ma preferisco affidarmi a canne monopezzo.

L’importante è scegliere una canna che vi garantisca di lanciare con precisione chirurgica esche con jig head nell’ordine dei 3 – 4 grammi , che dovrà garantirci una buona sensibilità , un ottima lettura del fondale specialmente in quei spot dove non vediamo per primi i pesci;

mediamente una canna con casting tre dieci grammi va più che bene per iniziare;

ultima ma non ultima una discreta riserva di potenza, che ci servirà per contrastare le carpe.

IN FOTO: Arnaldo Mangolini

Infatti l’incontro con esemplari particolarmente grandi non è poi cosi difficile e una buona potenza ci aiuterà a gestire nel miglior modo possibile il pesce e di forzarlo quando serve per evitare che possa raggiungere tutti quei punti dove inesorabilmente reciderebbe la lenza.  

Gli artificiali da usare

Le jig head

sono caratterizzate da un amo a occhiello piombato posto centralmente in asse con la punta dell’amo ma più basso della punta;

caratteristica questa atta a garantire un corretto assetto e bilanciamento per imprimere alle nostre esche un nuoto il più naturale possibile.

Le più diffuse e utilizzate sono indubbiamente quelle con a testa a pallina ma in commercio se ne trovano davvero  tantissime tipologie forme e colori  ad esempio alcune delle mie preferite sono quelle che hanno la testa di un piccolo pesciolino in 3d.

La pallina sarà proprio per la sua forma adatta a raggiungere buone distanze (ovviamente anche in relazione del suo peso) e affonderà molto più velocemente rispetto a una dalla forma più affusolata.

Esche

abbiamo una incredibile vastità tra cui scegliere principalmente utilizzeremo piccoli shad , imitazioni di insetti e piccole creature o gamberetti in gomma

anche esche nate prevalentemente per il mare e per il light rock si prestano benissimo per questi approcci.

FOTO: Arnaldo Mangolini

Il giusto spot

Partiamo con scegliere si  da subito i migliori spot per aumentare le nostre probabilità di successo;

come ambienti dove andare a cercare queste stupende combattenti sceglieremo piccoli canali o fossi dove la portata idrica non sarà elevata e le correnti lievi.

Possiamo fare sin da subito una distinzione tra quei spot, dove avremo acqua limpida o acqua torbida

Attenzione ai rumori!

Le prime volte sarà preferibile scegliere luoghi con acqua limpida o che comunque ci permetta abbastanza facilmente di individuare la nostra preda con anticipo avere al seguito occhiali con lenti polarizzate ci sarà di buon aiuto.

IN FOTO: Arnaldo Mangolini

Spesso troveremo le carpe molto vivine alle sponde o in prossimità di ostacoli naturali come tronchi caduti, rami o rocce ma anche sotto piccoli ponti e a riposo in zone d’ombra.

Quindi dovremo porre la massima attenzione alla “disciplina dei rumori” avvicinandoci il più silenziosamente possibile evitando movimenti bruschi che potrebbero mettere in allarme le carpe..

Come pescare le carpe a spinning light

Una volta  scelta l’esca e innescata sulla nostra jig head l’azione di pesca sarà relativamente semplice ma totalmente diversa a qualunque altro pesce perché la carpa non è un predatore e quindi dovremo adattarci con un minimo di flessibilità.

Cammineremo molto silenziosamente a risalire cercando di avvistare o direttamente le carpe o le piccole fumate di melma che alzano quando grufolano sul fondale e lanceremo pochi metri più avanti del suo muso la nostra esca facendo attenzione a fargli fare un ingresso in acqua molto silenzioso per non insospettirle a questo punto molto lentamente senza far dragare troppo l nostra esca sul fondale melmoso la recupereremo lentamente fino a portarglela a pochi cm dal muso a questo punto se avremo fatto tutto in maniera magistrale vedremo la carpa andare a prendere la nostra esca.

Non tardiamo troppo con la ferrata altrimenti sputerà con molta facilità a questo punto inizia il divertimento un piccolo consiglio regolate sempre non troppo stretta la frizione perche appena ferrata la carpa partirà come un missile e se la frizione non sarà regolata bene spezzeremo subito.

Il guadino è ovviamente indispensabile da preferirsi modelli capienti con rete gommata o totalmente in silicone per evitare di ferire i pesci.

Considerazioni finali

ci tengo particolarmente a fare una piccola precisazione, pescare con attrezzature ultra light è un percorso, un traguardo, che si guadagna con il tempo e l’esperienza;

pescare esageratamente leggeri  indubbiamente amplifica il combattimento e può regalarci forti emozioni e belle scariche di adrenalina.

Iniziate prima con l’utilizzare  attrezzature leggermente più robuste, sicuramente vi aiuteranno nel non fare danni, lasciando esche e ami in bocca ai pesci magari anche con metri e metri di lenza o anche alla rottura della canna;

non abbiate fretta nell’arrivare subito all’approccio ultrà leggero, divertitevi ma sempre nel rispetto verso i pesci e verso voi stessi.

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