Jig-head vs ami offset: la guida completa
In queste poche righe voglio trattare insieme a Voi di un tema molto spesso trascurato e sottovalutato: parliamo di jig-head e ami offset. Spesso, infatti, innescare le esche siliconiche passa proprio dalla scelta della tipologia di amo. In questo articolo vogliamo far luce sui vari approcci possibili, facendo luce su quando è preferibile uno piuttosto che l’altro, le tipologie di innesco e tutto quello che c’è da sapere.
Contenuti
Jig head: cosa sono
Le jig-head, chiamate anche testine piombate, sono indubbiamente le più famose, diffuse e utilizzate per l’innesco delle esche in silicone. Sono caratterizzate da un amo a occhiello piombato posto centralmente, in asse con la punta dell’amo ma più basso della punta stessa.
Caratteristica questa atta a garantire un corretto assetto e bilanciamento, in modo da imprimere alle nostre esche un nuoto il più naturale possibile.
La zavorra può essere di diversi materiali (principalmente sono in piombo e di tungsteno). La differenza risiede nel peso specifico dei due materiali e quindi nella massa. Ad esempoio, una jig head da 5 grammi in piombo sarà più grande di una di pari peso in tungsteno.
Questo, in alcuni casi, può essere un vantaggio perché in presenza di pesci particolarmente sospettosi e utilizzando imitazioni molto realistiche di piccoli pesci foraggio presenti in loco, non andremo a snaturare eccessivamente la nostra presentazione celando il più possibile l’insidia agli occhi del predatore.
Le più diffuse e utilizzate sono indubbiamente quelle con a testa a pallina ma in commercio se ne trovano davvero tantissime tipologie forme e colori.
Ad esempio alcune delle mie preferite sono quelle che hanno impresse nel piombo occhi branchie e bocca: praticamente la testa di un piccolo pesciolino in 3D.
Ma quale forma di jig head scegliere in base alle condizioni?
La pallina, proprio per la sua forma adatta a raggiungere buone distanze (ovviamente anche in relazione del suo peso), affonderà molto più velocemente rispetto a una dalla forma più affusolata, come può essere ad esempio una a testa di pesciolino. Quest’ultima sarà sarà perfetta per sondare gli strati intermedi della colonna d’acqua.
Dunque, una a pallina ci sarà utile anche per contrastare le correnti a far lavorare nelle fasce d’acqua più basse la nostra esca.
Nei negozi più forniti possiamo trovare modelli specifici studiati e realizzati per la ricerca dedicata a particolari predatori come ad esempio:
- Trote
- Spigole
- Sugarelli
- Scorfani
- Perca e tanto altro
Tuttavia, questo non deve scoraggiare chi ha meno esperienza. Al contrario, non è difficile basterà osservare alcune differenze principali come il peso, la misura dell’amo e l’ampiezza della sua curva (gap).
Tenendo conto di queste piccole particolarità e delle esche che intenderemo utilizzare, saremo in grado di scegliere le jig-head più adatte alle nostre esigenze.
Quando preferire una jig head?
Sicuramente in tutte quelle situazioni dove avremo bisogno di pescare non a stretto contatto col fondo o comunque negli strati intermedi della colonna d’acqua e /o in quegli spot dove l’incaglio non è proprio cosi probabile.
Come innescare le jig head
l’innesco sulle jig head è davvero semplicissimo. Queste, infatti, si adattano a praticamente tutte le soft-bait esistenti. Basterà calzare la nostra esca e farla scorrere sul gambo fino a coprirlo completamente.
Un consiglio sulla grandezza dell’amo. La lunghezza del gambo non dovrà mai essere più lunga dei tre quarti dell’esca scelta. Così facendo, non ne limiteremo la mobilità ed eviteremo cosi di comprometterne il nuoto.
Ami offset: cosa sono
L’amo offset è caratterizzato da una forma che potremmo definire “bizzarra”, soprattutto se coparanta ai classici ami che sin da piccoli siamo stati abituati a vedere e maneggiare.
Specialmente per chi come me non ha praticato sempre e solo spinning, la sua peculiarità principale risiede appunto nella sua forma che possiamo definire è anti incaglio.
A differenza delle jig head, la sua punta perfettamente in asse con l’occhiello fa si che questa sia nascosta all’interno della gomma. In questo modo, toccando rocce e rami, sarà più difficile procurarci un fastidiosissimo incaglio.
Anche di questi ami ne esistono molteplici varianti, ma possiamo dividerli principalmente in due gruppi:
–“worm profile”: Hanno la curva del gap molto stretta e un gambo dritto. Sono ottimi per l’innesco di esche fini e lunghe, in quanto questi, come tutti gli ami off set, nascono dal mondo del bass fishing, per essere utilizzati in tutti quei luoghi ricchi di erbai e ostacoli sommersi come rami tronchi e rocce. Inoltre, sono adatti per l’innesco appunto dei worm. Di fatto, questo profilo molto stretto ci aiuta a celare il più possibile l’amo non facendolo uscire troppo dalla sagoma dell’esca.
Nel contesto marino, questo amo si presta benissimo ad esempio per la pesca della spigola in foce con siliconici anguilliformi.
“wide gap” : a differenza dei primi il gambo è curvo e il gap molto più pronunciato. Si prestano benissimo a molte tipologie di esche, come imitazioni di gamberetti o piccole creature (come quelle per il light rock fishing) ma anche per i classicissimi shad per la ricerca di svariati predatori.
L’utilizzo degli ami offset può essere fatto in svariati modi. Io principalmente ne uso tre e sono:
- spiombato (weightless rig): in questo caso, per lanciare frutteremo il peso stesso dell’esca. Questo tipo di innesco ci garantirà una presentazione molto naturale e un affondamento molto lento, adatto in quegli spot con corrente molto lieve o in acque ferme;
- texas rig questa montatura è la più conosciuta e utilizzata. E’ caratterizzata da un piombo che scorre sul filo che verrà bloccato in battuta sull’occhiello dell’amo da un piccolo stop in gomma ottima per raggiungere buone distanze e per acque medio profonde, laddove abbiamo la necessità di far lavorare le nostre esche a contatto con il fondo.
- weighted hook rig consiste nell’utilizzo di un filo di piombo da avvolgere direttamente sul gambo del nostro amo. In questo modo ci consentirà una presentazione dei nostri artificiali sempre sì molto naturale come lo spiombato, ma che ci faciliterà a far lavorare meglio l’esca a mezz’acqua con recuperi lenti o appena sotto il pelo dell’acqua con un recupero più veloce.
Come effettuare l’innesco degli ami offset
L’innesco, ovviamente, differisce dalle jig head. partiremo tenendo l’amo con la mano sinistra e occhiello rivolto verso l’esterno. Con la mano destra prenderemo uno shad, tenendolo a pancia in su pizzicando col la punta dell’amo una porzione di gomma della stessa misura che va dall’occhiello alla prima curva dell’amo (pochi millimetri insomma).
Poi porteremo lo shad cosi appena appuntato in prossimità dell’occhiello. Durante questo passaggio anche se avevamo messo capovolto il nostro shad lo ritroveremo nella posizione corretta a questo punto prenderemo la misura di dove dovremo riforare con la punta dell’amo l’esca sovrapponendo questa all’amo e poi la innescheremo e il gioco è fatto.
In conclusione
Non è semplice trattare in breve un argomento vasto e articolato come questo spero di non essermi dilungato troppo e di aver colmato alcuni dubbi a riguardo ritengo la pesca a spinning in mare con le soft bait sia una nuova evoluzione della tecnica anche meno difficoltosa rispetto ai soliti canoni dello spinning e davvero adatta a tutti i pescatori grazie anche alla grande varietà di catture che il mare può offrirci.
Arnaldo Mangolini
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